Lady Furianera

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Dantelove
view post Posted on 15/3/2009, 17:00




Nasuada alzò lo scudo, ma la spada del soldato lo scagliò via, e lei cadde a terra. nonostante la paura rimase lucida; come in un sogno vide Jörmundur lanciare via lo scudo che colpì in faccia un arciere. Lo vide gettarsi davanti a lei, facendole scudo con il proprio scudo. L’ufficiale la lanciò lontano, e Nasuada rotolò a terra qualche metro più in là. Scosse la testa e tutto tornò al suo posto. Si voltò verso Jörmundur per ringraziarlo, ma la sua gratitudine si trasformò in gelo: uno dei soldati alzò la lancia, trafiggendo l’uomo impegnato tra le scapole. Lady Furianera si guardò intorno, cercando con lo sguardo Arya, Eragon o Saphira. Ma c’erano solo guerrieri, e nessuno le badava.

Nasuada sgusciò rapida tra i malati, benedicendoli via via che passava; il Cavaliere si muoveva più lentamente. Finalmente lo vide: tenendo il polso rotto contro il vestito color sangue, si inchinò al fianco di Jörmundur; nessuno aveva trovato una cura, stava morendo lentamente. Nasuada gli strinse la mano; lui si voltò e disse, con un fil di voce: “Nasuada…”, poi tornò a guardare il soffitto della tenda. Secondo i guaritori il dolore era talmente forte da annullare la forza di volontà del capitano, che riconosceva solo Nasuada.
Eragon non provò a consolarla; anche lui ammirava Jörmundur per il suo atto eroico, ma da quando aveva detto a Nasuada che gli era impossibile curarlo, lei si era raffreddata nei suoi confronti. I suoi discorsi erano diventati tanto smorti da fargli credere che tra loro ci fosse qualcosa di più che semplice lealtà. La volontà dei Varden si era affievolita, ovunque Eragon andasse, vedeva volti tristi e senza speranza, e per al prima volta gli sembrò che Galbatorix fosse davvero troppo forte per essere sconfitto.

Nasuada si rigirò nel letto, senza riuscire a prendere sonno… Verso l’alba uno dei Falchineri annunciò l’arrivo di un araldo. Nasuada infilò un abito bianco, che risaltava nettamente con la pelle scura, dopodichè lo fece entrare. L’omino si guardò intorno intimorito, poi le riferì il messaggio di una guaritrice. Il comandante dei Varden uscì di corsa dalla tenda. Nell’infermeria, Jörmundur era seduto sulla propria branda, e provava a stringere il pugno della mano destra, nonostante il dolore gli rendesse il respiro incerto e affannoso sotto il bendaggio. I guaritori l’avevano avvertito che la convalescenza sarebbe stata lunga, ma provò lo stesso a muovere l’altra mano, con il solo risultato di sentire una scossa propagarsi lungo tutto il braccio, togliendogli il fiato.
 
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Dantelove
view post Posted on 16/3/2009, 08:58




SPOILER (click to view)
Ok, non sono brava a trasmettere emozioni

SPOILER (click to view)
Capitolo molto breve

Non era ansioso di tornare in battaglia, ma desiderava scoprire cosa era successo a Nasuada. Ricordava di averla protetta e il calore bruciante lungo la schiena della lama che si conficcava nella carne. Per un momento aveva annaspato, poi sui suoi occhi era calata una coltre nera nonostante avesse ancora gli occhi aperti. Solo brevi sprazzi di luce l’avevano raggiunto, assieme ad un tocco timido e incerto. Voleva con tutto il cuore sapere che era il suo, ma era altrettanto certo di sbagliarsi.
Qualcuno scostò la tenda, ma lui non si voltò, pensando che fosse un guaritore o una guaritrice. Una mano piccola e calda si posò sulla sua fredda e immobile. Quel tocco gli trasmise un’altra scossa, stavolta molto più piacevole.
“Lady Nasuada”
“Jörmundur” la sua voce vibrò di felicità, e lui se ne accorse. Le rivolse uno sguardo speranzoso misto a confusione e amore, tanto amore. I loro volti si avvicinarono, si avvicinarono…
Poi Eragon irruppe nella tenda, e arrossì quando li vide. Biascicò qualche scusa, e si avvicinò a Nasuada: “C’è una questione di cui devo parlarti, Lady.”
Lei sospirò impercettibilmente e si rialzò. Strinse per un millesimo di secondo la mano di Jörmundur e si allontanò.

 
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1 replies since 15/3/2009, 17:00   109 views
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